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“L’indice dei pantaloncini proibiti.” di Beatrice d’Abbicco

Nell’ultimo periodo si sta parlando molto di nudità, degrado morale e vestiti femminili. Ognuno dice al riguardo un po’ quello che gli passa per la testa. Ma cosa accadrebbe se un convegno cinquecentesco di intellettuali misogini venisse catapultato in Italia, ai giorni d’oggi, nella movida del sabato sera, tra pantaloncini corti e ombelichi al vento? Vediamolo nella seguente disquisizione semicomica di una “Accademia” di fantasia…

14/07/1559

Dopo secoli di domande senza risposte, ma soprattutto, risposte senza domande sul genere e sulla sessualità, noi accademici della Cappella dei Luminari siamo finalmente giunti a una scoperta sensazionale. Si tratta della correlazione tra eventi cosmici sciagurati e donne, in particolare, minorenni che utilizzano un certo tipo di vestiario. Per esattezza scienti-fica, questo studio senza fonti e prove alcune, si affida alle nostre impeccabili congetture millenarie attorno all’inferiorità dello gentil sesso, senza mai interpellarlo.
Il salotto degli Accademici, oggi, in esclusiva per voi, dopo giorni e giorni di spremitura di meningi nel gabinetto, è lieto di comunicarvi l’incontenibile notizia. Ebbene, gli shorts delle fanciulle, meglio conosciuti come “brache del demonio”, scatenerebbero cataclismi. Nella fattispecie: carestie, pestilenze mortali e terribili uragani (si dice che un battito di chiappa possa causare cicloni dall’altra parte del mondo). Ma, soprattutto, come per magia, fanno accadere risse imprevedibili tra giovani maschi etero.
Del resto, è risaputo come il sesso forte sia spesso indebolito dal fascino mefistofelico delle forme femminili. Ecco perché è peccato gravissimo indurre i ragazzi alla becera tentazione di contemplare lo pantaloncino dell’amichetta di comitiva.
Dunque, vediamo come estirpare la terrificante piaga della natica femminea fuori controllo. Bisogna senz’altro ricorrere ai tipici metodi educativi razionali e funzionali del patriarcato. Ecco perché manderemo a rogo soltanto chi uscirà di casa indossando ancora le brache del demonio. L’eresia è dietro l’angolo, miei cari. Corrompe giovani irreprensibili cresciuti tra i “pacifici” valori del machismo. Che motivo avrebbero altrimenti per menarsi tra loro, se non ci fossero le streghe? Perché dare la responsabilità ai ragazzi per la violenza delle proprie azioni e farli maturare un po’, quando c’è un capro espiatorio? La colpa è delle donne, a priori.
Basta con l’esibizione fraudolenta delle natiche mefistofeliche. Tale stregoneria produce offuscamento cognitivo anche negli animi più giusti. Ed ora correte ai ripari: aprite i vostri armadi e controllate per bene che non vi siano indumenti proibiti. Cercate in ogni anfratto della casa, negli appendiabiti, sotto i letti, sulle famose sedie-guardaroba dove si ammonticchiano oggetti di varia natura ed entità soprannaturale nelle camerette delle vostre figlie. Cercate anche nel forno a microonde, nelle dispense, nel tostapane (potrebbero averli nascosti ovunque e moltiplicarsi per osmosi).
Assicuratevi in ogni modo che le ragazze non mostrino mai più le imputate forme concupiscibili tra le pieghe degli shorts. Ripetete con noi: la nudità va bene solo nei cartelloni pubblicitari, senza consenso o nella TV spazzatura per attirare lo spettatore maschio etero cis.
Mi raccomando, controllate ogni angolo del vostro guardaroba e se trovate minigonne, top succinti, reggiseni ricamati e altri strumenti diabolici, bruciateli subito. Educate i vostri figli ai vecchi e sani valori tossici. Basta autodeterminazione e rispetto umano. Basta con il degrado moderno. Soprattutto, basta pantaloncini corti! C’è in ballo il futuro delle nuove generazioni.

Beatrice d’Abbicco ha pubblicato per Clitoridea “Il merito invisibile – un’altra lettura della realtà femminile” e “Lettera a una discriminazione di genere”

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